Drupal: la storia di un successo

Da CMS a DXP: Drupal sta diventando il software di punta per la realizzazione di esperienze digitali indimenticabili. Scopriamo come è nato e quanta strada ha fatto per arrivare al successo.

Cover blog drupal

 

Drupal è molto più di un semplice software di content management. È una vera e propria esperienza digitale, fatta di innovazione, aggiornamenti costanti e di una community che ne rappresenta l’anima.

Qual è la storia dietro quello che, negli anni, è diventato il CMS open source più popolare al mondo?

 

L’inizio: quando è nato Drupal

Nuovo millennio, università di Anversa.

Due studenti, Dries Buytaert and Hans Snijder, organizzano un ponte wireless per condividere la connessione internet. Buytaert aggiunge al progetto un piccolo sito in locale. Questa web board creata per rimanere in contatto con i colleghi universitari è destinata a grandi cose. Drupal è già nato ma i fondatori ancora non lo sanno.

 

L’origine del nome Drupal

Questo nuovo software, il germoglio da cui poi nascerà uno dei CMS più popolari al mondo, rimane offline e relegato a un uso locale fino alla laurea di Buytaert. Con l’avvicinarsi della fine del percorso accademico il gruppo di developer inizia a programmare un modo per rimanere in contatto anche nel mondo esterno.

Il progetto ha bisogno di un nome. Buytaert propone “dorp.org”, richiamando la parola olandese che significa “villaggio”. Un typo in fase di registrazione si mette di traverso: non dorp, ma drop, come goccia. Il nome suona bene e l’errore diventa un punto di forza: da “drop” a “Druppel”, la traduzione olandese di “goccia”, e quindi a “Drupal”, considerato un nome più internazionale.

La goccia rimane parte integrante di Drupal e del suo logo, con l’aggiunta di un sorriso scherzoso e del simbolo dell’infinito a rappresentare gli occhi. Drupal era nato, e con esso la caratteristica Druplicon.

Nel 2001 il sito, finalmente online, diventa un progetto open source e inizia a popolarsi di nuovi utenti e di un’infinità di nuove idee da sviluppare. La community è nata, e la discussione si estende verso applicazioni sempre più innovative.

drupal icon

 

Da Drupal 1 a Drupal 9: l’evoluzione versione per versione

 

Drupal 1

Il 15 gennaio 2001 viene rilasciato Drupal 1.0, già caratterizzato dalla struttura modulare per cui il software è ancora così popolare. I core modules sono solo 18 in questo momento, e ciascuno non era altro che un file PHP. I temi disponibili sono semplici ma flessibili e personalizzabili, e funzioni essenziali come la ricerca, la piattaforma di blogging, i commenti e il calendario sono già disponibili.

Il processo è ancora molto manuale: per modificare i database è necessario importare file SQL.
Il contributo degli utenti è già uno dei punti di forza, infatti ogni utente può diventare contributor.

 

Drupal 2

La versione 2.0 di Drupal viene rilasciata solo due mesi dopo, con un aumento dei core modules da 18 a 22. Viene aggiunta una funzionalità essenziale: la traduzione. Gli utenti potevano sovrascrivere i propri siti nel loro linguaggio di origine, rendendo così la community un luogo multiculturale e adatto a una più vasta gamma di necessità.

Altre modifiche rilevanti riguardano l’aggiunta del rating degli utenti, una sezione per le stories, un sistema di permessi utente e la possibilità di riscrivere un commento.

 

Drupal 3

Dopo un altro anno e mezzo Drupal viene aggiornato alla versione 3.0, arricchita con un totale di 26 moduli e di una struttura basata sui nodi invece che sulle pagine web. Tutti i contenuti, dai forum ai diari ai blog con la sola eccezione dei commenti, esistono come nodi e sono gestiti da un modulo chiamato “node”. Un passo da pionieri, perché negli anni successivi i nodi diventeranno il principio di base dello sviluppo mobile.

 

Drupal 4

Il 15 giugno 2002 Drupal evolve alla versione 4.0 diventando una piattaforma complessa adatta a ogni tipo di applicazione web. La community è formata da developer provenienti da tutta Europa e dagli Stati Uniti, e oltre 100 pagine a livello internazionale utilizzano Drupal.

Dal 2002 al 2007, con il passaggio alle versioni 4.1-4.7, gli aggiornamenti si susseguono fino ad arrivare al Taxonomy module (che continua a essere una delle feature principali di Drupal) e a un’interfaccia user friendly WYSIWYG, rendendo così Drupal accessibile anche agli utenti meno tech-savvy.

 

Drupal 5

Drupal compie sei anni, e per l’occasione riceve in dono l’aggiornamento a Drupal 5.
Oltre ai moduli core ci sono oltre 2.500 moduli realizzati dalla community. Lo scripting HTML diventa più semplice grazie alla libreria jQuery e JavaScript. Gli utenti possono ora utilizzare il nuovo installer web-based senza dover importare manualmente i file SQL, e possono personalizzare i pacchetti pre-creati.
Altre novità riguardano miglioramenti dei temi, un sistema di gestione CSS per aumentare la velocità dei siti e molto altro.

 

Drupal 6

36 moduli core, oltre 7000 moduli contributed, un’installazione ancora più semplice e un nuovo menu di sistema: nel 2008 Drupal 6 continua sulla scia delle versioni precedenti.

La sicurezza del software raggiunge dei nuovi livelli, al punto che il sito della Casa Bianca Whitehouse.gov adotta Drupal 6.0 come CMS. Un grande badge d’onore per la goccia blu!

 

Drupal 7

A dieci anni dalla release di Drupal 1 arriva Drupal 7, un altro passo avanti nel fare la storia del mondo dei siti web. Adatto a ogni tipo di sito, dai blog agli e-commerce fino alle grandi piattaforme aziendali, Drupal 7 conta oltre 11.000 moduli, 600 temi e 200 distribuzioni. Questa versione aggiunge una queue API e una jQuery upgradata. La popolarità di Drupal è alle stelle e non fa che crescere, e viene ora utilizzato da giganti come Pfizer e addirittura la NASA.

 

Drupal 8

L’aggiornamento a Drupal 8 risale al 19 novembre 2015. Gli utenti hanno aspettato con il fiato sospeso questa nuova versione, e non sono rimasti delusi.

Le migliorie sono così tante da portare Drupal sugli schermi di un numero incredibile di device.
Drupal 8 è la piattaforma di content management open source più popolare al mondo, il nuovo standard con cui creare esperienze digitali incredibili tanto per le piccole realtà quanto per le più grandi aziende. Versatile, internazionale grazie a un ulteriore sviluppo delle feature multilingue, e accessibile in virtù dell’interfaccia drag and drop e di facile comprensione, Drupal non è mai stato più popolare.

Piccoli aggiornamenti vengono rilasciati ogni sei mesi per rimanere al passo con un mondo sempre più digitale e per facilitare il passaggio alle versioni future.

 

Drupal 9 e oltre

Arriviamo così al 2020. Il 3 giugno viene pubblicata la prima versione supportata di Drupal 9, insieme a quella che sarà l’ultima versione supportata di Drupal 8, ovvero la 8.9.  Quest’ultima non sarà più aggiornata a partire da novembre 2021, e fa da “ponte” verso l’aggiornamento a D9.

Il passaggio a questa nuova versione sarà semplice grazie alla retrocompatibilità.

Sempre più sicuro, potente e versatile, Drupal 9 è il futuro delle esperienze digitali. I siti realizzati in D7 e D8 rimarranno funzionanti anche oltre il raggiungimento della end of life di D7 (a novembre 2022, un anno dopo D8), ma non saranno più aggiornati e non potranno più usufruire dell’appoggio della community. Questo significa che potrebbero rimanere indietro da un punto di vista tecnico e di sicurezza.
I principali provider di hosting come Acquia e Pantheon non supporteranno più le versioni vecchie di Drupal, lasciando quindi la gestione dell’hosting a carico dell’utente.

Aggiornare conviene: una realtà dinamica e fatta di condivisione come Drupal è lanciata verso il futuro. Un futuro che, vista la storia che questo software ha vissuto, appare più luminoso che mai.

 

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